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MINORI E WEB: SAVE THE CHILDREN PUBBLICA L’ATLANTE DELL’INFANZIA A RISCHIO 2023

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MINORI E WEB: SAVE THE CHILDREN PUBBLICA L’ATLANTE DELL’INFANZIA A RISCHIO 2023

In Italia, sta crescendo il numero di bambini che accede a internet quotidianamente, prevalentemente tramite smartphone. Tuttavia, emerge una carenza nelle competenze digitali dei giovani rispetto ai loro coetanei europei, come evidenziato nella quattordicesima edizione dell'Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children dal titolo "Tempi digitali", consultabile qui. Questa edizione esplora le sfide e le opportunità affrontate dai bambini e dagli adolescenti in un mondo in cui si fonde la vita reale con quella virtuale, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi della sovraesposizione digitale.

Secondo i dati presenti nell'Atlante, il 78,3% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet quotidianamente, principalmente attraverso lo smartphone. Questo trend si estende anche ai più giovani, con il 43% dei bambini tra i 6 e i 10 anni nel Sud e nelle isole che fa un uso giornaliero dello smartphone. Nonostante questo ampio utilizzo, l'Italia si colloca al quartùltimo posto nella mappa europea delle competenze digitali dei giovani tra i 16 e i 19 anni, con il 42% che mostra scarse o nessuna competenza, a fronte del 31% della media europea.

La pandemia da Covid-19 ha svolto un ruolo simbolico nella transizione digitale, evidenziando da un lato l'importanza crescente della tecnologia nella vita degli adulti e dei bambini, con un aumento del tempo trascorso davanti a schermi di pc e tablet, e dall'altro la mancanza di competenze necessarie per affrontare il mondo digitale, in particolare tra gli studenti.

L'Atlante rivela che i ragazzi sfruttano la connessione per diverse attività, tra cui la messaggistica istantanea (utilizzata dal 93% dei 14-17enni), la visione di video (84%, in crescita), l'utilizzo dei social media (79%, con Facebook in declino e in aumento Instagram, TikTok e Snapchat) e l'uso dei videogiochi (72,4%). Mentre le ragazze sono più presenti sui social media (84% contro il 74% dei ragazzi), i ragazzi sono più coinvolti nei videogiochi (81% contro il 64% delle ragazze), anche se le videogiocatrici stanno aumentando.

La connessione è utilizzata anche per informarsi, con il 28,5% degli 11-17enni che legge riviste e giornali online (percentuale che aumenta al 37% nella fascia 14-17 anni) e sfrutta i social media come fonti d'informazione, nonostante non tutti dichiarino di sapersi difendere dalle fake news.

Il 49% degli adolescenti e preadolescenti in Italia, partecipanti a un sondaggio di Microsoft sulla percezione della sicurezza online, indica la disinformazione o la cattiva informazione come il timore principale. I social media vengono utilizzati anche per attivismo, con il 14% degli 11-13enni e il 29% dei 14-17enni che esprimono opinioni su temi sociali o politici online, evidenziando differenze di genere.

Mentre per molti adolescenti l'uso di internet rappresenta un'apertura al mondo e la possibilità di scoprire e condividere interessi, per altri può generare ansia. Il 13,5% dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni mostra un uso problematico dei social media, soprattutto tra le ragazze, con l'età più critica a 13 anni. Per quanto riguarda i videogiochi, il 24% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico, con i ragazzi più esposti e un'età critica a 11 anni.

C'è un aumento degli atti di cyberbullismo tra gli 11 e i 13 anni, con le ragazze più frequentemente vittime. Tuttavia, esiste anche una quota di "bulle" che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle, soprattutto durante la preadolescenza.

Per questo è fondamentale, soprattutto per i giovanissimi, che i genitori prestino sempre particolare attenzione all’uso che i figli fanno del web.

Istruire e formare i giovani è sicuramente il primo passo da fare, ma certamente è importante che i genitori continuino a monitorare i loro figli e le loro interazioni, e per farlo possono rivolgersi a dei professionisti, come gli investigatori privati specializzati in Web Intelligence OSINT e SOCMINT e in indagini per il controllo minori.

Quindi, i genitori possono contattare un’agenzia investigativa autorizzata, non solo col fine di controllo online del minore, ma anche fuori casa. Gli investigatori privati infatti, possono compiere attività di pedinamento e monitoraggio del minore.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?
  • attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;

  • attività di pedinamento e di monitoraggio del minore, per verificare la sua condotta e le sue frequentazioni fuori dalle mura domestiche;

  • attività di Computer Forensics, per l'estrazione e la conservazione dei dati digitali.

  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.



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